A quanti è successo di imbattersi in una ristrutturazione, magari come prima casa o come ampliamento o modifica di quella già di proprietà, le frasi che maggiormente si sentono dire sono tutte finalizzate a scoraggiare l’azione.
Vengono evidenziate e spesso enfatizzate le difficoltà di coordinamento dei lavori, la scarsa serietà dell’impresa, il disordine cronologico delle lavorazioni, tutti questi fattori generano insoddisfazione e frustrazione del proprietario di casa, creando stress e malcontento, a volte anche all’interno delle famiglie e attriti nei rapporti sociali più stretti.
Ma non è sempre così…
Ristrutturare – creare è bello!
Basta affidarsi alle persone giuste per scoprire che ristrutturare può diventare una bellissima esperienza, un coinvolgente gioco di squadra dalle poche e semplici regole.
Ristrutturare è bello e divertente, basta farlo nel modo e nello spirito giusto, seguendo un metodo e senza lasciare nulla al caso.
Ristrutturare può diventare anche un gioco di società, ci sono diverse persone coinvolte in questo progetto, quindi una giusta collaborazione, proprio come un gioco da tavolo, è sicuramente un altro punto a favore per una buona riuscita.

1. Pianificazione dei lavori

Il progetto c’è, ma la pianificazione dei lavori?
Si pensa comunemente che, una volta approvato il progetto si possa partire subito con i lavori, niente di più sbagliato, soprattutto in una ristrutturazione dove ci sono già per natura degli imprevisti, meglio quindi partire con il piede giusto e aver già organizzato la maggior parte del lavoro attraverso una pianificazione o programmazione.
Questa operazione consiste nel definire prima quali materiali usare, che tipo di oggetti e complementi inserire, procedere al loro acquisto e stabilire i tempi di consegna.
Sicuramente, soprattutto se si opera su vecchi edifici, nel corso dei lavori ci saranno delle piccole modifiche da apportare al progetto a causa di qualche problema tecnico altrimenti difficile da risolvere, ma nella visione generale, sarà stata stabilita la posizione del bagno, della cucina, delle camere ecc… quindi perchè non decidere fin da subito il modello dei sanitari, della rubinetteria, delle piastrelle e di tutte queste tipologie di elementi che prima o poi serviranno in cantiere?
In particolare bagni e cucine sono locali che richiedono molta attenzione e programmazione per via degli impianti e dei rivestimenti, un buon progetto di dettaglio approvato fin da subito, permette di avere ben chiaro il risultato finale e faciliterà la scelta degli elementi descritti.
Aver pensato prima a tutti questi dettagli prevedibili, ti consentirà di essere più libero e disponibile, quando ci saranno da prendere decisioni rapide, per piccoli imprevisti che potrebbero sorgere in fase di cantiere oppure semplicemente, di poterti godere la trasformazione della tua nuova casa in piena serenità.
Inoltre agevolerai l’impresa esecutrice nello svolgimento e nella gestione del cantiere ed eviterai quelle scelte frettolose che, nella maggior parte dei casi, si rivelano sbagliate, ottenendo un risultato a te non gradito.
2. Gli impianti, una rete invisibile che vincola il nostro vivere

Parliamo dell’impianto elettrico, quante volte ti è capitato di dover ricaricare il cellulare e accorgerti che ti manca proprio una presa lì dove ti verrebbe più comoda, o di aver bisogno di un elettrodomestico in cucina o semplicemente voler passare l’aspirapolvere in casa? Il risultato? Ecco comparire metri e metri di prolunghe, a volte addirittura da una stanza all’altra, con collegamenti e adattatori delle peggiori specie e non proprio consigliati soprattutto in materia di sicurezza.

Quindi che fare? Certo non possiamo essere tutti esperti elettricisti, affidarci a loro va bene, ma ognuno di noi ha abitudini differenti, quindi se vogliamo che la nostra casa sia proprio come noi la vogliamo, pensiamo a come viviamo e di cosa abbiamo bisogno.
Abbiamo una cucina abbastanza grande e ci piace avere tanti piccoli elettrodomestici a portata di mano? Bene, allora penseremo ad aggiungere qualche presa in più rispetto a quelle che ci vengono suggerite. In bagno ci piace poter accendere la luce generale sia da fuori che da dentro? Chiediamo un doppio interruttore e via così stanza dopo stanza, analizziamo il nostro vivere e riportiamolo su carta prima di iniziare i lavori, questo ci permetterà di avere un quadro completo di tutto l’impianto e le disposizioni delle prese e interruttori, cerchiamo di non tralasciare nulla, quindi pensiamo alla presa per la tv, per il computer, l’eventuale decoder e prese speciali per varie apparecchiature.
Una volta completato l’impianto, sarà difficile e costoso dover apportare delle modifiche o aggiunte oltre a pensare il disagio che comporterebbe fare le tracce nel muro, richiuderle e dover rimbiancare.
E il quadro elettrico, il videocitofono, l’impianto di allarme…dove li mettiamo? La posizione migliore è dove siamo sicuri che non metteremo alcun mobile, devono essere accessibili ma non necessariamente in vista quindi possiamo pensare di collocarli nel disimpegno, nel locale guardaroba o su qualche parete stretta che non consente altro.

Anche l’impianto di riscaldamento richiede una certa attenzione. Se nel progetto è previsto un impianto di riscaldamento tradizionale a termosifoni, è bene pianificare la loro posizione, ricordando che le vecchie nicchie sotto finestra di una volta, dove venivano alloggiati i caloriferi, non sono più a norma, quindi cerchiamo insieme al termotecnico la posizione opportuna, ipotizzando un possibile arredo, così da non vincolarci una bellissima parete che potrebbe venirci comoda magari per una libreria a tutta altezza, oppure per il divano dei nostri sogni.
Diversamente, un impianto di riscaldamento a pavimento, risulta più comodo nella collocazione degli arredi ma necessita di collettori dalle dimensioni più importanti rispetto al sistema di riscaldamento tradizionale.
Stabilite le dimensioni dei collettori con un termotecnico e definitene il loro posizionamento, questo faciliterà il coordinamento tra idraulico e il muratore per la posa delle cassette di contenimento dei collettori stessi, il risultato sarà quello di avere anticipato certe decisioni ponderate, impostato il lavoro per gli addetti ai lavori e ottenuto una perfetta conciliazione tra estetica e funzionalità.
3. L’illuminazione artificiale
Un paragrafo a parte spetta al tema dell’illuminazione artificiale.
La ristrutturazione comincia, si demoliscono muri, se ne costruiscono altri, abbiamo visto che si pensa a prese e interruttori ma ai corpi illuminanti? In pochissimi hanno esattamente in testa come vorrebbero illuminare il soggiorno o la cucina, la camera ecc…
Questo è un argomento che spesso viene lasciato in sospeso, pensando che si possa risolvere in seguito e il risultato parla chiaro, lampadine “nude e crude” appese ai portalampada con i fili ancora in vista, il tutto per diversi mesi e a volte anche anni, in attesa che qualcuno prima o poi pensi a loro, acquistando quindi una applique qualunque pur di non vedere più quell’immagine di provvisorietà.

Quando si parla di illuminazione, nella maggior parte dei casi si pensa solo ad applique da parete, lampade da appoggio, o ai più tradizionali lampadari da soffitto, oggi per fortuna non è più così ristretta la scelta, oltre a spaziare dalle forme più classiche a quelle più moderne per i corpi illuminanti, si può usufruire di altrettanti elementi nascosti che creano effetti luminosi molto suggestivi. Con l’introduzione dei LED, per altro in continuo sviluppo, si possono ottenere risultati completamente differenti per la stessa stanza a seconda del loro impiego. E’ importante definire prima dei lavori anche l’illuminazione dell’intera casa, eviteremo in questo modo di avere zone buie dove necessiterebbe più luce, altre inutilmente molto più illuminate, con un evidente spreco di energia elettrica.

In cucina, per esempio, sarà importante illuminare il piano lavoro quando si prepara la cena, quindi potrebbe essere opportuno pensare a delle strip a LED sotto pensili, sul tavolo da pranzo, sarebbe interessante avere una luce più puntuale, concentrata sul piano ma che non dia fastidio ai commensali, mentre delle applique, in numero adeguato alle dimensioni del locale, potrebbero accendersi in quelle occasioni in cui ci si reca in cucina solo di passaggio o per un breve periodo.
Tutte queste considerazioni sono da definire su carta, locale per locale, a seconda di quanta luce si vuole attribuire per ciascuna stanza. Ricordiamoci che oltre alle luci “indispensabili” e legate a qualche attività specifica, ne esistono anche di “diffuse”, quasi come delle luci di “cortesia” che illuminano gli ambienti in modo uniforme, valorizzando il soffitto, le pareti ecc… ottenute dall’inserimento di strip a LED all’interno di strutture in cartongesso ecco perchè è importante stabilire prima come vogliamo la stanza, le opere in cartongesso richiedono un certo studio e posizioni ben definite.
4. Il colore
Ultimo consiglio, ma non per questo meno importante, riguarda il colore.
Ammetto che pensare di che colore dipingere le pareti della nostra casa, quando ancora i lavori non sono iniziati o appena incominciati, è davvero difficile, soprattutto se non sono ancora ben definiti gli spazi, la divisione dei locali e le aperture delle varie finestre. In fase di cantiere non si ha certo la luce naturale corrispondente a quella che avremo nella nostra casetta a lavori ultimati, ma possiamo comunque iniziare a pensare che cosa ci piacerebbe per i nostri muri.

Siamo persone più propense al colore o più tipi “grayscale”? Se pensiamo ad un arredamento colorato, sarà opportuno pensare a dei colori neutri per le pareti in modo da far risaltare il mobilio, viceversa se acquisteremo arredi neutri potremo pensare di sbizzarrirci con muri colorati, magari anche con tinte forti.
La stagione influenza in modo decisivo la scelta dei colori, se ci troviamo a svolgere questo compito in autunno saranno i toni caldi a predominare, quindi gamma degli arancioni, marroni e verde sottobosco.
In inverno, molto probabilmente saremo più propensi a colori decisi, freddi, sulla gamma dei grigio-azzurri, grigio-blu, grigioverdi e diversi toni del bianco.
In primavera ecco che sbocciano i fiori e con loro anche la nostra voglia di colore, saremo trascinati dai colori accesi, gialli, rossi e arancioni, ma anche azzurri e verdi brillanti, l’estate poi, ci porta involontariamente ai colori del mare, della sabbia, quindi via agli azzurri chiari, leggeri, alla gamma dei beige, al bianco di fondo.
Ma non possiamo cambiare tinta delle pareti ad ogni cambio di stagione, come possiamo scegliere un colore che ci soddisfi tutto l’anno? Semplice, ecco perchè questa operazione è da programmare in tempo, anche durante i lavori.
Basta cominciare a focalizzarsi su cosa vogliamo che spicchi in casa nostra, un mobile, un quadro, il pavimento ecc…selezionare un massimo di 4 tinte da chiedere come campioni all’imbianchino. Tenete questi pannelli “a portata d’occhio”, così facendo vi abituerete alla loro vista e capirete subito quale tinta scartare perchè inizierà ad infastidirvi.
Se la durata dei lavori è prolungata nel tempo, avrete l’occasione di rivedere la vostra scelta in diversi periodi dell’anno, questo rafforzerà la vostra idea e potrete così affinare la ricerca del colore perfetto, effettuando altri campioni della medesima tinta ma con tonalità e intensità diverse, ogni colore ha una gamma di sfumature infinita, avrete davvero l’imbarazzo della scelta!

Ricordatevi, infine, che gli stessi campioni dovranno essere inseriti in quello che definiamo “cantiere”, luci, ombre e ambiente saranno fattori determinanti per il verdetto finale.
Perfetto, abbiamo visto insieme i 4 punti utili per affrontare una ristrutturazione con successo, la pianificazione (o programmazione) dei lavori, gli impianti, l’illuminazione e il colore.
A questo punto, sarai certamente in grado di affrontare serenamente la ristrutturazione della tua casa, sai cosa aspettarti e come arrivarci preparato e consapevole.